E’ passato poco più di un mese da quando ho abbozzato questo post, poi è passato qualche altro giorno il succo però non cambia. A circa 50 giorni dall’inizio della mia corsa da00 giorni con la campagna di Crowdfunding portata avanti con la casa editrice Bookabook tante cose sono cambiate.
Sembra essere passato molto più tempo, almeno un semestre, considerando i tanti cambiamenti fatti in questa ennesima fase di trasformazione della mia vita. Nuove conoscenze, qualche amicizia, nuovi orizzonti, vecchie cose da lasciar andar via…
Volendo usare un detto tra tanti, potremmo dire che come “la fame fa uscire il lupo dal bosco”, così la necessità di trovare persone che supportino il vostro progetto, farà uscire il lupo che è in voi.
Io sono sempre stata una persona timida, che non chiede, dover quindi mettermi a spiegare, chiedere, più volte, una mano è stato un vero shock e cambio di atteggiamento. Devo dirvelo, anche molto triste perché scopri persone che poco conosci, che non frequenti da tempo, di cui a stento ricordi il volto, pronte ad aiutarti e invece amici, persone con cui hai condiviso momenti importanti, gente che frequenti quasi tutte le settimane, che fa di tutto per evitare di darti una mano.
Nel raccimolare 164 adesioni ho scoperto di avere molti meno amici “importanti” di quanto supponessi, di averne di nuovi e vecchi forse sottovalutati, ma sopra ogni cosa, ho scoperto che l’arte del chiedere è qualcosa che s’impara giorno dopo giorno. Ed eccoci al vero cuore del post.
Al mio dichiarare di aver accettato la proposta di Bookabook, in molti hanno storto il naso, parlando di editoria a pagamento mascherata, addicendo che una vera casa editrice non chiede all’autore di pre-vendere nemmeno un libro… e altro. Ho provato, a chi sopratutto in rete era pronto a cominciare una crociata, ma niente, non c’è stato verso.
Il progetto, che trovate al link sopra, parte dal presupposto che un autore deve sapersi promuovere e proporre, per vendere in primo luogo lui, la sua storia. Mi trovo concorde con questo primo importante messaggio del crowdfunding proposto da Bookabook perché, se non sei prima tu a credere e voler vendere la tua arte, perché dovrebbe interessare ad altri? Ma non è solo questo. Pur essendo io titolare di una piccola agenzia di comunicazione e marketing, ho scoperto che una cosa è vendere un servizio a un commerciante o azienda, totalmente differente sedersi con un forte bagaglio emotivo a un banchetto, raccontare chi sei, cosa hai scritto, il messaggio che speri arrivi, piaccia, interessi. Si è nudi, per così dire, e ogni incontro è una vera sfida di sopravvivenza tra i tanti che si propongono, le persone che ti guardano di traverso, quello che non ti capisce, quello che sorride come a voler dire “una fesseria vabbé”.
Mettersi in gioco vuol dire mettere la corazza e farsi colpire da spade, giavellotti, scudi, sassi e qualsiasi altra cosa che possa essere usato per ferirti, e tu restare lì immobile, sorridente, in attesa di quelli che vedranno in te e il tuo progetto, quel qualcosa che cercavano e ancora non avevano trovato.
Ecco cos’è il crowdfunding in campo editoriale, una palestra per cominciare a farsi le ossa, una palestra per sporcarsi le mani, una palestra indispensabile per migliorare la propria dialettica… non sapete quante versioni differenti di presentazione del mio lavoro ho provato!
Come se ciò non bastasse, per chi vuole fare le cose per bene e serie, il crowdfundig è un modo anche di promuoversi on line, utilizzando i social per cominciare ad esistere come autore, prendere dimistichezza con dinamiche che io conosco per lavoro, ma che forse molti altri, potrebbero assolutamente non conoscere.
Ecco quindi cos’è il crowdfunding e perché lo reputo un metodo valido di capire se si ha i numeri e lo stomaco per gettarsi in questa mischia, quella dell’editoria, super affollata e bistrattata.
Trovare 200 persone che in 100 giorni ti supportino con l’acquisto del libro è possibile, ci sono quasi riuscito io in 50 giorni, grazie all’aiuto di alcuni amici e parenti che hanno fatto da cassa di risonanza con i loro contatti per moltiplicare gli sforzi, io che non chiedo mai nulla, io che sono anti social (o meglio devo dire ero), io che a conti fatti non avrei mai pensato di gettarmi nella mischia al grido di “questa è spartaaa!”.
Il Distintivo dei Guardiani sarà ancora per 50 giorni in crowdfunding, conto di riuscire senza alcun problema a raggiungere l’obiettivo finale. Quello però non sarà la fine ma solo l’inizio della scalata fatta di presentazioni in libreria, ricerca di nuovi supporter che vogliano ospitarmi per parlare del libro e tutto quello che questo incredibile mondo nel quale mi sto gettando potrà comportare!
Se avete un sogno nel cassetto ed è fatto di parole, tiratelo fuori e lanciatevi!
Ne approfitto per promuovere il mio libro, in crowdfunding.
Il Distintivo dei Guardiani è un Urban Fantasy a tema Supereroistico che affronta varie tematiche tra cui l’amicizia, l’amore, la tutela dell’ambiente.
Ha bisogno di essere supportato da almeno 200 persone per diventare realtà edita dalla Casa Editrice BOOKABOOK e per questo vi chiedo…
…se avete mail letto fumetti, visto un film marvel al cinema, se amate gli animali o avete cura dell’ambiente, di aiutarmi a rendere reale questo progetto supportandolo con il pre-acquisto di una copia cartacea o e-book.